Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
Ho creato questo account per promuovere e discutere di mobilità sostenibile, ciclismo cittadino, sviluppi urbani che mettano al centro le persone, non le auto. Focus su Milano, ma non solo.
#mobilitasostenibile #ciclismourbano #mezzipubblici #fuckcars
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1·4 days ago@Imprinted la maggior parte delle volte c’è una spiegazione che da dietro un parabrezza non è chiara: la ciclabile si interrompe poco dopo, il ciclista si è inserito dove non c’è un passaggio per la ciclabile, è una ciclopedonale , etc.
Chiunque vada in bici sa che condividere lo spazio con le auto non è prudente, e come tutte le persone ci tengono alla propria pelle.
Poi per carità, qualche idiota ci sarà, ma non dipende dalla categoria
1·12 days ago@L_Alberto non l’avevo visto. Impressionante. Chiaramente è un gesto volontario, e poteva andare anche peggio, onestamente.
E dal video ecco la “legge universale delle citta”:
> Più un posto è a misura di auto, più fa schido starci
(Accetto suggerimenti migliori per la traduzione. L’originale è “the more car-friendly a place is, the shittier it is to be there”)
@quasimagia preferisco decisamente che sia impedito dall’auto stessa andare oltre i limiti, poiché non esistono casi sensati che lo richiedano. Se uno ha proprio l’impulso irrefrenabile di correre può sempre andare in pista, senza rischiare la vita di altre persone.
Ci sono in gioco vite umane, e non si tratta di teoria ma di triste realtà con numeri impressionanti che potrebbero essere molto ridotti. È più importante la libertà di correre o quella di vivere?
> potrei valutare che il “rischio” che corro superando il limite è accettabile. Anche se mette in pericolo altre persone.
Anche se è ovvio, questo è un comportamento incivile ed estremamente irresponsabile: chi ti dà il diritto di mettere in pericolo la vita di altre persone inconsapevoli?
E se uno investe te, o qualcuno che ti è caro, e poi ti dice che aveva valutato opportuno mettere a rischio la vita di altri, tu gli dai una bella pacca sulla spalla e finita lì giusto?
@Pare
Ricordiamo che Torino e Milano sono tra le città più “camminabili” al mondo, non nel senso che eccellono nell’infrastruttura pedonale, ma nel senso che le distanze da percorrere per trovare i servizi sono le più basse in assoluto.Rendere queste citta ciclabili le trasformerebbe in dei gioielli
https://www.wired.it/article/milano-citta-camminabili-15-minuti-classifica-firenze-torino/
@kristiana purtroppo l’“odio per i ciclisti” va oltre l’Italia, ed è particolarmente accentuato là dove poche persone vanno in bici, diventando così una “minoranza” a cui sono attribuite responsabilità collettive (riportò come esempio il video di uno statunitense)
L’unica soluzione è avere più persone che vanno in bici, per cui bisogna rendere la ciclabilità più accessibile: se tante donne, e anche i bambini usano la bici, questi fenomeni di odio si smorzano
Non saprei, ma il concetto è che non la strada è più vivibile per tutti, con meno auto più lente, invece che essere semplicemente una cloaca per auto
“strada aperta”, “strada viva”, “strada vivibile”, “strada lenta”, “spazio condiviso”Qualche proposta?
@quasimagia
Capisco l’emergenza, ma perché se devi andare da un parente in ospedale risparmiare 10 minuti cambierebbe qualcosa? Inoltre non credo che ci siano casi in cui un veicolo civile possa non rispettare il codice (ma potrei sbagliarmi, forse se scortato dalla polizia?);e comunque non rispettare il codice mette in pericolo altre persone che non c’entrano niente, è giusto?Cmq diciamo che si può installare un pulsante emergenza collegato ad una scatola nera, e risolviamo?
@DarioZanette concordo.
Qui il link. È anche molto ironico, divertente da vedere.
https://www.youtube.com/watch?v=CQJgFh%5C_e01g
@tiziodcaio @filippodb @energia